FABIO GIAMPIETRO Scraping The Surface
SCRAPING THE SURFACE
FABIO GIAMPIETRO
A cura di Maria Vittoria Baravelli
Si può cadere dentro un quadro?
Dal 10 ottobre 2019, nella nuova sede di Fabbrica Eos sarà presentata la personale di Fabio Giampietro “Scraping the Surface, attraverso la tela”. Una serie di opere inedite mostrano l’evoluzione del progetto precedentemente esposto a Palazzo Reale a Milano, con cui l’artista ha vinto il Lumen Prize a Londra, ed è stato conosciuto dal pubblico per aver fatto dialogare la pittura tradizionale con le nuove tecnologie e specificatamente con la realtà virtuale. In passato il visitatore, dopo aver visto le opere esposte alle pareti della galleria, indossando un visore Oculus, ha potuto immergersi nella tela prendendo parte all’opera. Come catapultato sulla cima di un edificio, investito da un senso di vertigine reale, il protagonista vedeva la città animarsi attorno a sé: uccelli, gru, alberi ed ombre danzano in un delirio stupendo e vorticoso che è la città. Con questa mostra invece viene indagato e dato risalto al “passaggio”, il momento in cui la realtà analogia lascia il posto all’esperienza digitale. Un viaggio di mille miglia comincia con un primo passo e Giampietro inscena una mise en abyme, un avvicinamento progressivo verso l’opera d’arte, ma virtuale. Così il visitatore nei panni sia del flâneur che del situazionista una volta indossati gli occhiali potrà compiere qualche passo. Si avvicinerà alla tela fino a quando il suo naso sarà ad un millimetro dalla pelle della tela. E allora? Conosciamo tre dimensioni, ma qual è la quarta? Lucio Fontana la tela la tagliò per vedervi attraverso. Noi possiamo sporgerci e vedere ciò che sta al di là della superficie. Un nuovo modo di concepire l’arte e il senso di vertigine.
Del resto è così se si vuole fare un passo avanti bisogna perdere l’equilibrio anche solo per un attimo.
FABIO GIAMPIETRO
A cura di Maria Vittoria Baravelli
Si può cadere dentro un quadro?
Dal 10 ottobre 2019, nella nuova sede di Fabbrica Eos sarà presentata la personale di Fabio Giampietro “Scraping the Surface, attraverso la tela”. Una serie di opere inedite mostrano l’evoluzione del progetto precedentemente esposto a Palazzo Reale a Milano, con cui l’artista ha vinto il Lumen Prize a Londra, ed è stato conosciuto dal pubblico per aver fatto dialogare la pittura tradizionale con le nuove tecnologie e specificatamente con la realtà virtuale. In passato il visitatore, dopo aver visto le opere esposte alle pareti della galleria, indossando un visore Oculus, ha potuto immergersi nella tela prendendo parte all’opera. Come catapultato sulla cima di un edificio, investito da un senso di vertigine reale, il protagonista vedeva la città animarsi attorno a sé: uccelli, gru, alberi ed ombre danzano in un delirio stupendo e vorticoso che è la città. Con questa mostra invece viene indagato e dato risalto al “passaggio”, il momento in cui la realtà analogia lascia il posto all’esperienza digitale. Un viaggio di mille miglia comincia con un primo passo e Giampietro inscena una mise en abyme, un avvicinamento progressivo verso l’opera d’arte, ma virtuale. Così il visitatore nei panni sia del flâneur che del situazionista una volta indossati gli occhiali potrà compiere qualche passo. Si avvicinerà alla tela fino a quando il suo naso sarà ad un millimetro dalla pelle della tela. E allora? Conosciamo tre dimensioni, ma qual è la quarta? Lucio Fontana la tela la tagliò per vedervi attraverso. Noi possiamo sporgerci e vedere ciò che sta al di là della superficie. Un nuovo modo di concepire l’arte e il senso di vertigine.
Del resto è così se si vuole fare un passo avanti bisogna perdere l’equilibrio anche solo per un attimo.